Bari. Andare a lucciole con l’auto di servizio? Ora si può. Ma a due condizioni. Primo: fare presto. Secondo: non deviare dal percorso autorizzato. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe De Benedictis, che ha assolto «perché il fatto non sussiste» un dipendente dell’Università di 61 anni, particolarmente sensibile al fascino femminile, dalle accuse di peculato e di truffa a ente pubblico. L’uomo, che lavora per la facoltà di Agraria, aveva approfittato dell’incarico ricevuto, dare un’occhiata a delle colture sperimentali dalle parti di Valenzano, per incontrare una prostituta nell’auto di servizio. Per il giudice non ci fu truffa perché la trasgressione durò «non più di una decina di minuti» e senza consumo di benzina. La carrozzeria in compenso era ottima...
da il Giornale
da il Giornale