Quando per strada si vede una paletta bianca e rossa alzarsi proprio verso di noi, succedono alcune cose, già a prescindere da cosa si è fatto o non fatto.

Si alza la pressione sanguigna.
E' naturale. Un controllo non è cosa da tutti i giorni, anzi: molte persone con almeno 20 anni di guida dichiarano di non essere ancora mai stati fermati.
Poi, vuoi la vista dell'uniforme, vuoi un vago senso di colpa che sempre accompagna gli esseri umani, è insomma naturale che ci si senta sotto pressione.
Si assume un atteggiamento colpevole anche se non si sa per cosa.


Ecco quindi cosa è bene fare, per un buon controllo, che porta alla minore perdita di tempo per l'automobilista.



1) ORDINE!

Tenere la carta di circolazione e il certificato d'assicurazione sempre nello stesso posto nell'auto, così che non avvengono penose sceneggiate alla Totò, col conducente che ribalta mezza macchina per trovare quei benedetti documenti.

2) MEMORIA!

Ricordarsi di pagare tutto ciò che c'è da pagare (RCA, bolli, revisioni, bollini blu) e di conservare ogni ricevuta in un unico posto. E' vero che non è più obbligatorio tenere le ricevute dei bolli in auto, ma se si fa una bella cartellina con tutto dentro, garantito che non si perde niente, invece in casa avoja a ritrovare i bolli degli anni passati, se serve tirarli fuori!...

3) CALMA!

Quando l'agente chiede i documenti, non siate frenetici, non è una corsa contro il tempo. Muovetevi normalmente e parlate normalmente. Una volta consegnati i documenti, attendete pazientemente. Un controllo al terminale richiede in genere meno di 5 minuti, ma si può aspettare di più se il collega in ufficio riceve un'improvvisa telefonata (oltre la nostra) o entra una persona, magari per sporgere una denuncia di smarrimento, o magari il terminale è in blocco (ci capita più di qualche volta).

4) L'HO DIMENTICATO A CASA....

Può capitare che si lasci a casa qualcosa, per esempio la patente, rimasta nella tasca di un altro giubbotto. Nulla di tragico. In caso di dimenticanza di patente, o libretto, o certificato d'assicurazione, c'è la sanzione di 36 euro circa e l'invito a presentare il documento mancante in un ufficio qualsiasi di polizia, quello più comodo per la persona obbligata.
Ovviamente ben diversa è la mancanza vera e propria di patente o assicurazione.....

5) PIZZICATO!

Se si viene fermati in seguito ad un'infrazione appena commessa, si evitino patetiche scenate: "ce l'avete sempre con me", "è così che lavorate, invece di fermare i drogati che ammazzano la gente", "non è vero, non andavo così forte!" ecc. ecc. ecc.
Non solo non aiutano, ma fanno aumentare le probabilità che vengano contestate ulteriori violazioni, per esempio resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, perché le parole volano, e chi le dice non pensa mai alle conseguenze che possono portare.
Certamente si può discutere, ma si cerchi di non ingannare se stessi e gli altri.

6) PERCHE'?

Quando si chiedono i documenti, evitate per cortesia la domanda più idiota: "perché?"
Nell'immaginario collettivo un controllo è visto come una punizione e peggio ancora, come una vergogna: quante volte ci è stato detto "ecco, gli altri passano e vedono che mi avete fermato". Sbagliato: i controlli fanno parte del normale e quotidiano lavoro degli agenti, come una telefonata, una denuncia, un'informazione stradale data ad un passante. Non ha compiti repressivi ma preventivi: molti ignorano che i documenti sono stati creati proprio per essere esibiti su richiesta. Chi ha la coda di paglia non è certo amico con se stesso.

7) ARROGANZA!

Può capitare una pattuglia formata da stronzi. Già. Molti dimenticano che gli agenti preposti ai controlli sono esseri umani anche loro, nel bene e nel male. Che fare in caso di evidenti soprusi gratuiti? Niente minacce o promesse: non servono. Ci si segna la data e l'ora, la targa del mezzo e la forza impiegata (vigili urbani? polizia? carabinieri? finanza? guardate che c'è scritto sull'auto e copiate). Ci si reca al relativo Comando (o commissariato, o questura, que che sarà) e si chiede di parlare col funzionario di turno. DEVE essercene sempre uno. Se è momentaneamente assente, fatevi fissare un appuntamento. Garantito che si può.

Cool IL BUON ESEMPIO

Inutile lamentarsi di essere pizzicati per le cinture, e di pagare anche per i due figli minorenni seduti dietro, quando non si è mai insegnato loro ad allacciarle e loro vi hanno sempre visto senza.
Allo stesso modo col cellulare: se un bambino sente sua madre che tenta di contrattare con l'agente per sfuggire alla multa ("l'ho usato solo un secondo!" "Ho solo guardato l'ora!" "La prego, non lo faccio mai! Solo adesso, proprio quando mi avete fermato voi!!!") e magari l'agente le risparmia la multa, lui impara subito che alle regole si può sfuggire. E da grande incapperà nella realtà, che non girerà sempre a suo favore, ed ecco reinnescata la catena dell'avversione verso i controlli e i controllori.

9) NON SOLO SULLA STRADA

Un controllo può avvenire anche nei confronti di un pedone, o di un passeggero di un treno, o all'interno di un aeroporto. Non ci si mostri quindi increduli e scandalizzati, quando ci si sente chiedere il documento in posti diversi dalla strada.

10) UNITED COLORS

Molti lo ignorano, ma italiani e stranieri valgono uguale, nei controlli. Chi non ha fatto niente non deve temere niente. Ultimamente sono più gli italiani che si mostrano ostili ai controlli, che gli stranieri... Naturalmente son zeppi di precedenti. Chi viene controllato faccia la cortesia di non dire all'agente cosa deve fare: è stupido, irritante ed inutile. Ultimanente va di moda citare i rumeni stupratori: "ecco, fermate me che sono ITALIANO, e guardate quanti rumeni se ne vanno in giro a...". Meglio dare retta al vecchio caro proverbio "il silenzio è d'oro".